Lo so, è un post lungo, ma ci tengo che lo leggiate perchè mi piacerebbe sentire i vostri pareri al riguardo.
Tutti ci
siamo lamentati della crisi almeno una volta nell’ultimo anno. Una crisi
economica non è diversa da tante altre crisi, può essere una crisi personale
come una separazione, un momento di stress o una serie di sfortunati eventi. Io
mi sono ritrovata circa otto mesi fa senza lavoro, nel bel mezzo della crisi
economica, con un tasso di disoccupazione mai toccato nella storia
dell’economia, quando avrei dovuto cominciare a pensare al futuro mi sono ritrovata
senza radici e sono crollata. Rialzarmi non è stato facile, però dopo una crisi
ci si rialza sempre, basta un po’ di voglia di fare dico io e un pizzico di
faccia di culo. Ho dovuto dimenticare tutto ciò che è stato e ricominciare
dall’inizio. Mi sono arrabbiata, mi sono depressa, ho scalpitato per la
frustrazione, ma alla fine eccomi qui, a parlarne e a pensare che dopotutto una
crisi non è sempre una cosa negativa.
Questa crisi
economica che ha colpito la nazione viene vista da tutti come un orrendo demone
distruttore, io ho imparato a guardarla da un altro punto di vista. Secondo me
questa crisi sta ridimensionando la nostra vita. Ci è piaciuto vivere
nell’agio, nel lusso, spendere e spandere era un motto, ci siamo adagiati sulla
falsa promessa della comodità e adesso che ci viene tolta sembra che il mondo
stia crollando. Invece di lamentarsi e stare sempre a piangersi addosso sarebbe
utile stringere i denti e nuotare verso l’alto. Vedete la crisi come un modo
per ristabilire le priorità della vostra vita. Economizzare, risparmiare,
riciclare, mai più di ora queste parole assumono significato. Imparare a
cavarvela da soli, andate a trovare i nonni e fatevi dire come facevano loro a
sopravvivere senza gli agi dei giorni nostri. Ingegnatevi, pensate, tagliate
via il troppo (come l’abbonamento internet per il cellulare ad esempio, sembra
che nessuno possa farne a meno ormai!), riducete all’essenziale. Ridurre
all’essenziale renderà l’essenziale (oggi perduto coperto tra mille altre cose
superflue) ancora più bello e speciale.
Non so voi,
ma io da otto mesi sto riscoprendo il piacere di stare con me stessa, di
prendere la vita per ciò che mi da senza pretendere troppo e soprattutto sto
imparando a cavarmela.
Basta
sprechi, basta agi, basta usa e getta, basta prendi e porta via, basta con
questo piatto pronto, liberatevi della zavorra e uscirete dalla crisi ancor
prima che finisca e saremo noi stessi a metterci sopra la parola fine. Lasciate
perdere le televisioni ed i giornali che non fanno altro che creare panico e
terrore, uniformano i pensieri. Disintossicatevi! Vivete! Nuotate verso l’alto!
"Non
possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a
fare le stesse cose.
La
crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi
porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce
dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le
scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso
senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo
stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è
la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle
nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza
crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno,
perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi
significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare
il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per
tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler
lottare per superarla."
Albert
Einstein
E per
concludere ecco la canzone che dovrebbe diventare il nostro inno nazionale.
Forza
Italia, ce la puoi fare!
Bello.
RispondiEliminaFossimo tutti così!
Io per esempio vado più sul rassegnato e la penso più o meno come diceva Troisi: "meglio 50 giorni da orsacchiotto" (che 1 da leone o 100 da pecora)
Ahahaha... hai ragione, ci sono passata anche io. Ho il grande difetto d'essere una persona ottimista (che oggi è una qualità non proprio positiva visto che finisco sempre per restare delusa), però non mi pento di vedere la cosa da un altro punto di vista, almeno non mi rovino il fegato. XD
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