25 feb 2015

Una delle tre regole per scrivere un romanzo


Da sempre, quando parlo con qualcuno della mia passione per la scrittura ed il mio desiderio di vivere delle mie parole, ho il terrore che il mio interlocutore mi risponda “sai, anche a me piacerebbe scrivere un libro, ma non so proprio cosa scrivere”. Mi è capitato diverse volte negli ultimi dieci anni di trovare gente che mi risponde così sul serio, ed ogni volta che mi è capitato ho sentito il forte impulso di prenderli a randellate. Credo che persone così non abbiano capito il senso di “scrivere”. A parte qualche raccomandato, io non credo esistano scrittori (pubblicati e non) che abbiano scritto i loro romanzi solo perché avevano voglia di farlo, ma credo lo abbiano fatto perché avevano qualcosa da raccontare.
Questo mi fa capire che nonostante ci troviamo nella capitale mondiale della cultura, la scrittura è ancora un’arte che non viene compresa dai più. Mi fa capire che molti pensano che scrivere un libro sia una cosa facile e divertente, non vedono il lavoro di ricerca che ci sta dietro (anche un fantasy ha bisogno delle sue ricerche), non vedono il lavoro che uno scrittore fa nel rendere una storia credibile, non vedono il lavoro di correzione, stesura, lettura, ricorrezione, ristesura, rilettura, riricorrezione, riristesura, ririlettura e così via. Non crederete mica che un libro si scriva di getto e vada bene così, senza seguire un nesso logico, senza seguire una trama, senza doverci lavorare su? Molti non hanno la più pallida idea del culo che ci si fa per mettere su un romanzo. Non è solo la bravura o la capacità di uno scrittore a fare la differenza, ma anche il lavoro che ci spende dietro perché come tutte le cose, per farle funzionare, bisogna lavorarci. Ma prima di fare tutto ciò c’è bisogno di avere anche una storia da raccontare! Se si parte dal presupposto di voler scrivere un libro senza sapere cosa scrivere, cosa trasmettere, cosa raccontare… allora non è una cosa che fa per voi credetemi. Generalmente uno comincia a scrivere perché ha sempre un’idea che gli martella il cervello e che vuole comunicare agli altri, che l’idea sia stata studiata o sia arrivata in sogno poco importa, l’importante è avere qualcosa da dire!

4 commenti:

  1. E non è tutto. Perché, ahimè, ci sono scrittori che adesso scrivono perché va di moda qualcosa e quindi anche loro si buttano a raccontare qualcosa che, di conseguenza, nasce per "vendere" e non per "esigenza" o per "passione".
    E questo è abbastanza evidente tra gli scaffali delle librerie... ci sono certi libri che già dalla trama sembrano storie già lette.

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  2. ...anche io, come te, vorrei vivere di scrittura, e alle volte mi pare di essere la goccia di un mare inflazionatissimo

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    1. A chi lo dici! Se ti va seguimi sul mio nuovo blog Essere Emergente. Te lo linko: http://essereemergente.blogspot.it/

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