Da sempre, quando parlo con qualcuno della mia passione per la scrittura ed il mio desiderio di vivere delle mie parole, ho il terrore che il mio interlocutore mi risponda “sai, anche a me piacerebbe scrivere un libro, ma non so proprio cosa scrivere”. Mi è capitato diverse volte negli ultimi dieci anni di trovare gente che mi risponde così sul serio, ed ogni volta che mi è capitato ho sentito il forte impulso di prenderli a randellate. Credo che persone così non abbiano capito il senso di “scrivere”. A parte qualche raccomandato, io non credo esistano scrittori (pubblicati e non) che abbiano scritto i loro romanzi solo perché avevano voglia di farlo, ma credo lo abbiano fatto perché avevano qualcosa da raccontare.
Questo mi fa
capire che nonostante ci troviamo nella capitale mondiale della cultura, la
scrittura è ancora un’arte che non viene compresa dai più. Mi fa capire che
molti pensano che scrivere un libro sia una cosa facile e divertente, non
vedono il lavoro di ricerca che ci sta dietro (anche un fantasy ha bisogno
delle sue ricerche), non vedono il lavoro che uno scrittore fa nel rendere una
storia credibile, non vedono il lavoro di correzione, stesura, lettura,
ricorrezione, ristesura, rilettura, riricorrezione, riristesura, ririlettura e
così via. Non crederete mica che un libro si scriva di getto e vada bene così,
senza seguire un nesso logico, senza seguire una trama, senza doverci lavorare
su? Molti non hanno la più pallida idea del culo che ci si fa per mettere su un
romanzo. Non è solo la bravura o la capacità di uno scrittore a fare la
differenza, ma anche il lavoro che ci spende dietro perché come tutte le cose,
per farle funzionare, bisogna lavorarci. Ma prima di fare tutto ciò c’è bisogno
di avere anche una storia da raccontare! Se si parte dal presupposto di voler
scrivere un libro senza sapere cosa scrivere, cosa trasmettere, cosa
raccontare… allora non è una cosa che fa per voi credetemi. Generalmente uno
comincia a scrivere perché ha sempre un’idea che gli martella il cervello e che
vuole comunicare agli altri, che l’idea sia stata studiata o sia arrivata in
sogno poco importa, l’importante è avere qualcosa da dire!
E non è tutto. Perché, ahimè, ci sono scrittori che adesso scrivono perché va di moda qualcosa e quindi anche loro si buttano a raccontare qualcosa che, di conseguenza, nasce per "vendere" e non per "esigenza" o per "passione".
RispondiEliminaE questo è abbastanza evidente tra gli scaffali delle librerie... ci sono certi libri che già dalla trama sembrano storie già lette.
Quanto hai ragione! Fantasia zero.
Elimina...anche io, come te, vorrei vivere di scrittura, e alle volte mi pare di essere la goccia di un mare inflazionatissimo
RispondiEliminaA chi lo dici! Se ti va seguimi sul mio nuovo blog Essere Emergente. Te lo linko: http://essereemergente.blogspot.it/
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