20 giu 2017

L'avventuriero intellettuale

Ci sono scrittori che viaggiano sull'onda della disgrazia. Sì, credono che scrivendo biografie struggenti, fatte di un susseguirsi di sfortune e disagi possa attirare i lettori.
Nulla di più sbagliato!
I lettori hanno già una loro vita a cui far capo, con i loro problemi, guai e disagi, figuriamoci se vogliono accollarsi anche quelle di uno scrittore emergente. Si potrebbe dire che è il contrario invece. Lo scrittore oggi è visto come un eroe che combatte la mancanza di cultura nella società, deve essere umoristico, allegro, positivo, non può lasciarsi andare alle nefandezze della vita, non sarebbe più un eroe.
La vita dello scrittore, nella mente di un lettore, è quella di un avventuriero intellettuale, un guerriero alla ricerca della poesia tra le nebbie inquinate della vita moderna. Lo stampo Rowliniano del disgraziato cronico è stato cestinato da tempo. E allora via alle biografie allegre, agli aggiornamenti di stato positivi, ai tweet ironici e agli hashtag senza macchia di negatività.

Sì, dovrei farlo anche io, lo ammetto.

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