Ho terminato da poco Il seggio vacante di J.K. Rowling e
contrariamente alla critica collettiva, a me questo libro è piaciuto. Certo, ci
ho messo mesi per terminarlo, cosa che non è da me, e lo avrei immaginato più
come un film che come un libro, ma non mi è dispiaciuto affatto. Chi ha
reputato brutto questo libro lo ha fatto per due motivi:
1. Abbagliati dal grande Harry Potter, si sono ritrovati delusi nel
leggere una storia così normale, tanto da sembrare quasi sciatta e
scolorita;
2. Non hanno mai provato a scrivere un racconto.
Ammetto che forse zia Row ha toppato con l’argomento, forse non è il
suo genere, ma stimo gli scrittori che cercano di “emanciparsi” piuttosto che
restare radicati in uno stile prestabilito come fanno autori come ad esempio John Grisham
e Stephen King. Apprezzo questo suo tentativo, è ovvio che sta cercando stili
alternativi.
Non posso poi restare indifferente sulla tecnica perfetta. La
narrazione come al solito è scorrevole e piacevole, ma è la tecnica quello che
più mi ha affascinata. Ha intrecciato le vite di una dozzina di personaggi in
maniera indissolubile e quasi senza che se ne rendessero conto, ne’ i
personaggi stessi ne’ il lettore, ha spiegato non solo il loro carattere, ma
anche le loro emozioni, ciò che li spingeva a ragionare in un certo modo, le
loro paure, i loro più reconditi segreti. Chi come me è arrivata a finire il
libro, si sarà sicuramente reso conto che verso i capitoli finali la scrittrice
non aveva bisogno di spiegare perché quel personaggio compiva quell'azione. Il
lettore era già consapevole di ciò che il personaggio pensava ed il perché lo
faceva.
Penso che la gente dovrebbe non solo leggere i racconti, ma vedere
anche come vengono scritti. La critica ha demolito questo libro solo perché i
lettori si fermano troppo alla storia in superficie, ma la bravura di uno
scrittore non sta solo nello scrivere una storia particolare e nuova, ma anche per
come la racconta, perché il metodo di
scrittura è invisibile ma è quella l’arte della stesura di un testo, altrimenti
scriveremmo tutti articoli di giornale.
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